Odori, profumi, aromi e sapori… Quante volte ci riportano con la mente in luoghi lontani, passati recenti o remoti, in desideri futuri? E poi capita di perdersi in un mare di ricordi, sentimenti, emozioni e sensazioni; di cominciare a immaginare trovandoci in un labirinto di fantasie dal quale nessuno vorrebbe più uscire. Perché allora non condividere tutto? L’idea è quella del “viaggio attraverso i sapori!”, ossia attraverso un ingrediente o la ricetta di un dolce riscoprire il luogo della sua origine, indagare sulla sua storia fino ad inventarne una nuova. Così la passione per il viaggio e per il racconto, si mescola agli elementi della buona cucina. Sei una buona forchetta e hai la valigia sempre pronta? Vieni e confrontati con le nostre idee!

martedì 6 novembre 2012

Il sistema della finta

INGREDIENTI:

  • Monte Uluru;
  • Io;
  • Una tenda da campeggio;
  • Voglia di dare una svolta alla mia vita.



Se decidi di smettere di avere a che fare con la tua vita, di premere pausa, riavvolgere il nastro, magari mandarlo in avanti, o peggio cambiare videocassetta, sappi che la vita non è un VHS. Per cambiare lo scenario deve cambiare anche il protagonista. Questo l’avevo capito quando pretesi dalla mia vita che cambiasse solo lasciando il mio lavoro da quattro soldi, allontanandomi dalle tante facce note che mi circondano, dai giudizi della mia famiglia. Ma presto ricominciai ad aver necessità di uno stipendio, di una compagnia e della sicurezza degli affetti naturali, e quella trappola chiamata routine mi riavvolse nelle sue spire mortali. 
Era stato tutto inutile… 
Un giorno però guardando una partita di calcio e mi venne un’illuminazione, “un’epifania”, tanto per fare una citazione cinematografica: osservai un giocatore muovere il piede destro in avanti come a calciare il pallone, e mentre il suo avversario si sbilanciava in senso opposto nel tentativo di fermarlo, il calciatore lo dribblò col piede sinistro portandosi in avanti col pallone. Effettuò una finta insomma… 
Così pensai:  “e se facessi lo stesso con la mia vita? Se fingessi di continuare a vivere normalmente e poi d’un tratto, rompessi ogni schema, sbattessi contro il muro la mia sveglia, dicessi quel “fanculo” al mio capo che ancora mi trattengo in gola?  Per piacere, non ditemi che sono un fannullone. Non ditemi che sono fortunato ad avere uno stipendio mensile di 420 euro. Non ditemi di guardare alle cose positive della mia vita, quelle le porto sempre con me... semplicemente volevo provare a cambiare direzione. Ero perfettamente consapevole del fatto che l’esito sarebbe stato incerto e duplice: il successo o il totale fallimento. 
Nulla sorreggeva l’ipotesi del successo, mentre quella del totale fallimento era sorretta dalla convinzione che non sempre la vita dà una seconda possibilità.
Ed eccomi qui, steso su questo suolo arido con la mia tenda già bell’e montata.
In questo momento guardo il cielo rosato del Territorio del Nord, in Australia. 
Mi trovo di fronte al monte Uluru. 
Quando sono arrivato nella spianata che lo circonda, era tinto di un normalissimo marrone, ma il tramonto ha acceso su di lui come delle fiamme, o meglio lo ha ricoperto di uno strato di lava incandescente e adesso è di uno spettacolare rosso acceso. Non ci vuole molto a capire perché gli aborigeni ci tengano tanto a mantenere la sacralità di questo luogo. E’ affascinante, travolgente, ti lascia meditabondo. Ti apre le ali verso un universo infinito e te le richiude per farti atterrare… Sono passate due ore da quando ho cominciato ad ammirarlo e ancora non mi stanco: mi perdo nei miei pensieri, andando lontano con la mente per poi trasalire e ritrovarmi nel reale. 
Il cielo ha cominciato a scurire e insieme a lui si sta lentamente spegnendo anche il rosso fuoco del monte. Adesso è di un blu marino, un vero oceano di pietra. Voglio tuffarmici ancora. Mi bastano due minuti e sono di nuovo a sognare ad occhi aperti…
Ah è vero, perdonatemi! Non vi ho detto come ho fatto ad arrivare in Australia.
Dunque, dopo l’illuminazione che da oggi chiamerò il “sistema della finta” ho deciso di racimolare i miei risparmi, duemilaottocentoventotto euro, e poi li ho portati a casa.
Avevo deciso di licenziarmi ma pensai che fosse meglio chiedere un periodo di ferie, per poter recepire ancora lo stipendio e chissà, in mancanza di un’alternativa ritornare al mio fottutissimo posto di lavoro. Ero sicuro che il mio capo non me le avrebbe concesse, ma il caso volle che il mio datore fosse stato licenziato proprio il giorno prima del mio colloquio, e che avendo il nuovo direttore rilevato la situazione per cui, non mi erano state concesse ferie ormai da un anno e mezzo, ne avevo pieno diritto.
Mi collegai in rete per cercare offerte di voli low-cost, ma le prime mete rilevate erano sempre le solite: Londra, Parigi, Francoforte, Dublino… 
“Cazzo! Ho duemilaottocentoventotto euro! Andrò in Australia”, feci il biglietto e partii all’avventura. Uno zaino, una tenda e qualche t-shirt di ricambio. Avevo speso milleseicento euro per il viaggio in aereo, non avevo neanche prenotato un albergo. Il “sistema della finta” prevede di non dare alla vita occasione di cogliermi in uno schema. Se la mia vita era incerta io sarei stato incerto per la mia vita. 
Ora lo so che vi chiederete che senso ha tutto questo, ma… Non rompetemi le palle! Venite qui anche voi, montatevi la vostra tenda e mi raccomando copritevi bene che c’è un freddo cane. Poi prima di andare a dormire, fate quello che sto facendo io ora: stendetevi ad osservare il cielo stellato in completa solitudine (il parco del monte Uluru è molto grande, potrete prendervi lo spazio che volete, non ci daremo fastidio a vicenda) e ascoltate il rumore del silenzio che coincide con quello dei vostri pensieri, ma tentate di metterli a tacere. Quando ci sarete riusciti scoprirete dentro di voi una nuova sensazione: molti la chiamano pace, io la chiamo energia. 
Quando avrete annullato ogni preoccupazione, ogni ansia, ogni paura, tutto ciò che vi resterà è una grande energia, una voglia di edificare. Scoprirete che questo cielo stellato è molto di più di quello che mostra: vale ogni centesimo speso per ammirarlo.
Scoprirete che la vita è una routine fin quando noi vogliamo che lo sia. Scoprirete che la vita non è cattiva: che non vieta a nessuno la possibilità di cambiare direzione. 
Che le occasioni esistono sempre e l’ingrediente che le genera non è il lavoro, non il successo, non il denaro… ma il coraggio!
Ragazzi ora perdonatemi, sto cominciando a sbadigliare ho davvero sonno. Adesso mi richiudo nella tenda. 
Domani mi aspetta la ricerca di una nuova avventura.


Il Turista Goloso


Nessun commento:

Posta un commento