Odori, profumi, aromi e sapori… Quante volte ci riportano con la mente in luoghi lontani, passati recenti o remoti, in desideri futuri? E poi capita di perdersi in un mare di ricordi, sentimenti, emozioni e sensazioni; di cominciare a immaginare trovandoci in un labirinto di fantasie dal quale nessuno vorrebbe più uscire. Perché allora non condividere tutto? L’idea è quella del “viaggio attraverso i sapori!”, ossia attraverso un ingrediente o la ricetta di un dolce riscoprire il luogo della sua origine, indagare sulla sua storia fino ad inventarne una nuova. Così la passione per il viaggio e per il racconto, si mescola agli elementi della buona cucina. Sei una buona forchetta e hai la valigia sempre pronta? Vieni e confrontati con le nostre idee!

venerdì 14 settembre 2012

Immagina il tuo mondo !

Ingredienti:
·         Milwaukee, in Wisconsin
·         Un giovane libraio
·         Una Carrot Cake
·         Drastici cambiamenti


Seduto in una caffetteria tra la trentaquattresima e la quinta di Downing Street, in un fresco mattino autunnale, Will aveva ordinato un cappuccino mentre distrattamente sfogliava il suo quotidiano.
Erano le sette e un quarto e di lì a poco avrebbe dovuto aprire la sua libreria  “Imagine your world”.
Era arrivato a Milwaukee nel Wisconsin su richiesta di suo padre.
-La filiale che tuo fratello ha aperto a Manhattan, va alla grande! E quella che tuo cugino Frank ha aperto a Chicago si muove piuttosto bene. Vedrai che nel giro di pochi anni diventerà la catena di librerie più importante al mondo!
Suo padre era un ambizioso libraio di Gloucester in Galles. Aveva realmente una grande passione per i libri, era esperto in tutto ciò che riguardasse la materia. La libreria di famiglia, dove Will aveva appreso i segreti del mestiere, era un vero e proprio museo di edizioni autografate e prime stampe. C’erano romanzi di tutti i tipi: Immagina il tuo mondo.
In libreria si vendevano solo romanzi di successo o di autori che avevano intrapreso “il tortuoso sentiero dell’oscura selva dell’animo umano”, come diceva sempre il padre di Will riprendendo un passo celebre di uno dei suoi libri preferiti.
Il ragazzo aveva vent’otto anni e una gran voglia di prendere in mano le redini dell’attività di famiglia, ma non gli piaceva l’idea di suo padre di creare una catena di negozi, gli sembrava qualcosa di commerciale, materiale, contro lo spirito di quello che gli aveva trasmesso: “I libri non dovrebbero avere un prezzo” gli diceva sempre il suo vecchio, e invece stavano dando un prezzo a troppe cose.
-Forse potrei…
-Le porto solo un cappuccino?
Will pensava a come rendere quell’attività qualcosa che si avvicinasse più al suo modo di pensare. Aveva già immaginato come sarebbe stato concedere un giorno di lettura gratuita ai bambini, probabilmente il sabato quando non c’era scuola! Così si sarebbero avvicinati alla lettura, magari spinti dalle madri… O avrebbe potuto creare club di lettura per ragazzi, club a tema con gruppi di discussione su romanzi gialli o dell’orrore, sul genere fantasy o sul romanzo rosa.
Si! Avrebbe direzionato l’attività su qualcosa di buono.
-Signore mi scusi, le chiedevo se vuole solo un cappuccino!
Tutto intorno era così movimentato e commerciale. Già dalle sette del mattino c’erano auto ovunque, rumore di claxon nervosi, frenate improvvise, l’aria fresca si confondeva con lo smog  creato dai gas di scarico.
-Dove sono i prati del mio Galles? Il cielo cupo e piovoso ma così dannatamente romantico? E le case e le cattedrali intrise di storia, le strade evocative di ricordi nascosti nell’anima e tramandati per generazioni…
Dov’è la storia di questo paese? Cosa si troverebbe scavando sotto i suoi grattacieli? Mio Dio, dove sono andato a finire… Non sopravvivrò a questa città, lo so. Anche il mare qui è differente…
-Signore!
Il tono feroce della cameriera lo fece trasalire.
-No, bene… allora… mi scusi cosa vuole?
La cameriera buffò spazientita, e Will pensò fosse maleducata.
-Mi ascolti: lei ha ordinato un cappuccino ma sono già dieci minuti che ha ancora lo sguardo fisso sul menu! Le chiedevo solo se per caso non vuole nient’altro! Come può vedere abbiamo molti clienti e non possiamo prendere ordinazioni in due momenti…
-Ah bene, allora mi dia solo un altro minuto!
“Cheescake ai lamponi, Chocolate Chip Cookies, Carrot Cake, Muffin al…”
-Carrot cake? Avete la torta di carote?
La cameriera lo guardò spazientita. La sua espressione diceva chiaramente: C’è scritto sul menu cazzo! Credi che lo scriveremmo se non fosse così?
Ma lei non poteva capire. La torta di carote veniva dal suo paese, dalle sue tradizioni e dalla sua cucina.
-Signorina, lei mi ha convinto! Resterò qui a Milwaukee! Mi porti una Carrot Cake e faccia presto per favore, devo andare ad aprire la libreria qui di fronte…

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